venerdì 21 febbraio 2014

Diamanti






Per quanto ne so qua siamo fottuti,
per quanto ne so l'odio è troppo e troppo poco.
Per quanto ne so sto saltando sul divano
del nostro appartamento mai acquistato.
Per quanto ne so sto solo sibilando
pensieri di cenere.
Per quanto ne so quello che volevi
era uscire dal cinema,
dai locali ancora in piedi all'alba,
dal tuo corpo da bambino,
dalle delusioni,
dai tuoi spasmi neonati,
dalle canzoni di tuo padre,
dalle attese interminabili,
dalle gocce di velenosi inganni,
dalle chiese moderne,
dai necrologi appesi davanti casa,
dalle risate bizzarre della gente,
dalle occasioni perse,
dai pianti in bagno,
dai sorrisi dolciastri,
dai quadri disadattati,
dalle recite dei vicini,
dall'ansia pre-dose,
dall'ansia post-dose,
dalle medicine della nonna,
dagli incubi,
dai baci distratti,
dai pensieri felici farciti di merda,
dalle soluzioni,
dalla filosofia esorcizzante,
dalle fotografie che respirano,
dalle strade sbagliate,
da quelle giuste,
dalle interruzioni nei momenti indesiderati,
dai lavaggi del cervello,
dalle paure che ti chiamano,
dai continui sospetti alla fine di ogni corsa,
dalle canzoni ormai tabù.
Quasi programmati,
quasi programmati
con il cuore muto
che urla in silenzio;
e per quanto ne so,
come una fiaba
nel suo eterno
e nauseante finale,
siamo assolutamente diamanti
dentro pietra lavica.

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